A cosa serve la cistoscopia?
La cistoscopia serve a verificare dal punto di vista diagnostico alcuni sintomi sospetti per condizioni come l’ematuria (sangue nelle urine), la calcolosi vescicale, le neoformazioni vescicali, le alterazioni infiammatorie e per lo studio dell’uretra. La cistoscopia utilizza come strumento il “cistoscopio”, uno strumento sterile che permette di vedere dentro l’uretra e la vescica: può essere flessibile o rigido. Generalmente viene usato lo strumento flessibile che, adattandosi alle vie naturali, non produce dolore ma solo una sensazione inusuale e passeggera: questo vantaggio è decisivo per l’uomo e poco rilevante per la donna per via dell’uretra molto più corta e rettilinea.
Come ci si prepara all’esame?
Prima dell’esame è consigliabile una profilassi antibiotica che deve avere inizio la sera precedente l’esame. L’esame non si esegue in caso di cistite acuta in atto o ematuria. Non serve il digiuno e si possono assumere le eventuali terapie domiciliari. È necessario urinare prima dell’esame. I Pazienti in terapia anticoagulante, devono necessariamente avvisare prima della procedura. Normalmente non è necessaria la sospensione della terapia anticoagulante ma questa comporta un rischio aumentato di sanguinamento.
Come si svolge l’esame?
La procedura, che generalmente è ben accettata dai pazienti, è di tipo ambulatoriale e viene eseguita in asepsi (in condizioni di sterilità). Non richiede l’esecuzione di anestesia generale o periferica. Di solito è sufficiente lubrificare l’uretra con 5-10 cc di gel lubrificante che contiene dell’anestetico. Se il fastidio durante la procedura dovesse divenire eccessivo, l’operatore potrebbe decidere di sospendere la procedura o riprogrammarla (in un secondo incontro con procedura di ricovero in Day Surgery) previo utilizzo di assistenza anestesiologica (sedazione). Il cistoscopio viene introdotto nell’uretra e risale sino a raggiungere la vescica che viene distesa con soluzione irrigante (acqua sterile salina) per ispezionarne le pareti. Sono disponibili cistoscopi di vario calibro, rigidi e flessibili a seconda delle necessità. Nel caso di utilizzo di cistoscopio flessibile il Paziente e supino mentre in caso di utilizzo di citoscopio rigido il Paziente è supino e con le gambe sollevate su dei gambali.
Quali sono i vantaggi o gli svantaggi a seguito dell’esame?
I vantaggi della cistoscopia sono quelli derivanti dall’essere un esame di primo livello (pertanto estremamente preciso ed affidabile) per la diagnosi delle malattie vescicali. Lo svantaggio è quello di essere comunque un esame mini-invasivo, pertanto richiedendo una partecipazione da parte del Paziente durante l’esame medesimo, non è attuabile “ambulatorialmente” nei bambini o nelle persone con limitata tolleranza.
Quali complicanze possono verificarsi a seguito dell’esame?
Benché siano state descritte complicanze correlate a questo tipo di procedura quali lesioni dell’uretra, uretrorragia, ematuria, infezione, urgenza minzionale, ritenzione acuta di urina, pollachiuria (aumento della frequenza minzionale), bruciore minzionale, queste sono oggigiorno eccezionali e comunque temporanee e facilmente curabili con l’assunzione di una terapia medica. Dopo l’esecuzione della procedura viene consigliato di bere abbondantemente (almeno 2 litri di liquidi nell’arco della giornata).
Quali possono essere le conseguenze a medio e lungo termine?
In caso di disturbi urinari persistenti, i controlli che vengono indicati consistono nell’esecuzione dell’esame delle urine o dell’urinocoltura. Ulteriori controlli saranno stabiliti in relazione alla patologia di base.
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