Disfunzione Erettile

Come avviene una erezione?

  • La normale funzione sessuale maschile è il risultato di un’interazione tra ipotalamo, ipofisi e testicolo
  • L’ipotalamo integra i segnali provenienti dal SNC e produce GnRH
  • Il GnRH stimola l’ipofisi anteriore alla produzione di LH e FSH
  • L’LH stimola le cellule di Leydig alla produzione di testosterone, che va ad agire sugli organi bersaglio
  • L’FSH agisce sulle cellule di Sertoli, che mediante la produzione di inibina regolano a feed-back l’ipofisi anteriore
  • Il testosterone a sua volta inibisce ipofisi ed ipotalamo, completando il circuito a feed-back
  • La stimolazione sessuale centrale e periferica determina un aumento degli impulsi nei nervi pelvici e, di conseguenza, un aumento del flusso ematico attraverso le arterie pudende ed i corpi cavernosi.
  • All’inizio dell’erezione, la muscolatura liscia dei sinusoidi si rilascia, determinando un aumento del diametro dei sinusoidi e del contenuto ematico che, a sua volta, determina un allungamento dei corpi cavernosi
  • La pressione intracorporale rimane abbastanza costante durante la fase iniziale ed il diametro dei corpi cavernosi aumenta prima che si verifichino delle variazioni di rigidità
  • Con un ulteriore riempimento, la pressione intracavernosa e la rigidità aumentano
  • Un pene completamente rigido richiede 80-115 mL di sangue per un aumento di 7,5 cm di lunghezza; la pressione aumenta fino a 90-100 mmHg nei corpi cavernosi e fino a 40-50 mmHg nel glande
  • Il mantenimento dell’erezione ha luogo mediante la compressione del plesso venoso subalbugineo contro l’albuginea stessa e la conseguente compressione delle vene emissarie
  • Questo fenomeno determina una diminuzione del deflusso proveniente dai corpi ed un ingorgo degli stessi.
  • La contrazione dei muscoli ischio-cavernosi aumenta la pressione fino a 350 mmHg, per produrre un’erezione rigida
  • A livello molecolare l’erezione è indotta prevalentemente dall’ossido nitrico, che mediante il cGMP prodotto dalla guanilato- ciclasi, provoca il rilasciamento della muscolatura liscia cavernosa
  • La fosfodiesterasi di tipo 5 scinde il cGMP e determina la detumescenza per contrazione delle arterie e arteriole intracavernose
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Quali possono essere le cause di una disfunzione erettile?

Essendo l’erezione un meccanismo dipendente da molteplici fattori, le cause che determinano un’alterazione patologica sono diverse e sono classificate in varie categorie. Bisogna precisare però che alcune cause di impotenza non sono modificabili perché legate a fattori comportamentali.

Tra le principali cause di disfunzione erettile si ricordano:

Cause Psicogene

Si hanno prevalentemente nei giovani e le cause non sono ancora completamente conosciute, pare comunque che vi sia un’iperattività del sistema nervoso che si verifica nelle condizioni di stress (ansia da prestazione, stress lavorativi o familiari, problemi di coppia o depressione).

Cause endocrine

Gli ormoni giocano un ruolo fondamentale nell’erezione e la mancanza oppure l’aumento dei valori può condizionare l’attività sessuale.

Cause neurogene

Considerato il ruolo del sistema nervoso centrale e periferico ecco come malattie quali la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson, la malattia di Alzheimer e le lesioni spinali (incidenti stradali) possano generare impotenza.

Cause vascolari

Patologie che determinano un minor afflusso di sangue al pene o patologie che permettono un deflusso venoso troppo rapido provocano calo dell’erezione. L’aterosclerosi, l’ipertensione arteriosa, patologie cardiache quali infarto o ischemia cerebrale (ICTUS) sono responsabili in percentuale diversa di deficit erettile. Non bisogna dimenticare danni vascolari causati da chirurgia pelvica (es. prostatectomia radicale per neoplasia) o radioterapia.

Cause derivanti da patologie croniche

Il diabete gioca un ruolo fondamentale nella comparsa di impotenza. In questa patologia si ha un deficit dell’erezione che varia dal 35% al 75% dei casi. Vanno ricordate altre patologie croniche quali l’insufficienza renale e l’epatopatie croniche soprattutto da abuso di alcool.

Cause farmacologiche

Circa il 20-25% dei deficit erettili sono causate dall’assunzione di farmaci. Tra i maggiori imputati sono i farmaci antipertensivi (beta bloccanti) responsabili nel 15% circa di tale disturbo. Alcuni tranquillanti maggiori e i sedativi ipnotici, ormoni, l’uso di stupefacenti quali cannabis e i suoi derivati, cocaina o eroina sono anch’essi causa di impotenza.

Cause iatrogene

Tra queste cause le principali sono di tipo chirurgico. I pazienti che subiscono interventi demolitivi pelvici per patologie tumorali possono andare incontro ad impotenza come ad esempio negli interventi urologici di cistectomia e prostatectomia radicale. Va ricordato però che ultimamente le tecniche chirurgiche si sono affinate ed in determinati casi vi è la possibilità di risparmiare i nervi responsabili dell’erezione. Anche la radioterapia pelvica genera un danno nervoso tale da indurre la perdita dell’erezione. Una corretta alimentazione povera di grassi, attività fisica, esenzione o limitazione di tabacco e alcoolici giovano sicuramente alla salute dell’attività sessuale.

Come avviene la diagnosi?

 

Anamnesi sessuale
  • Deficit erettile primario (mai nessuna erezione normale)
  • Deficit erettile secondario (erezioni precedentemente normali)
  • Disfunzioni dell’eiaculazione associate
  • Riduzione della libido
  • Alterazioni dell’orgasmo
  • Tempo di comparsa del DE
  • Esordio improvviso (psicogene e post-chirurgiche)
  • Comparsa graduale (metaboliche)
  • Funzione erettiva con altre partner
  • Funzione erettiva durante la masturbazione
  • Funzione erettiva spontanea (erezioni mattutine e notturne)
  • Ultimo rapporto completo
  • Difficoltà interpersonali con la partner
  • Cambiamenti dello stile di vita
  • Stress, depressione
Esame obiettivo
  • Caratteristiche sessuali secondarie
  • Presenza e distribuzione dei peli
  • Disposizione dell’adipe sottocutaneo
  • Sviluppo dei genitali
  • Micropene, malattia di La Peyronie, ipospadia
  • Ipotrofia o atrofia testicolare
  • Polsi arteriosi periferici
  • Riflessi e sensorio
  • Riflesso perineale, patellare, bulbo-cavernoso
  • ERD
  • IPB, ADK, prostatite
Esami di laboratorio
  • Emocromo con conta piastrinica
    • Glicemia, azotemia, creatininemia, AST, ALT, gGT, colesterolemia, trigliceridemia, T3, T4, TSH
    • Testosteronemia*, LH, FSH, prolattinemia
    • Esame completo urine
    •  Testosterone libero e coniugato vanno dosati al mattino fra le 8 e le 10, momento di picco fisiologicoAltri esami non invasivi
  • RigiScan
    • Monitoraggio della tumescenza notturna del pene per la valutazione della disfunzione erettiva
    • Documenta sia la presenza che la durata e l’entità dell’erezione
    • Può essere eseguito a casa del paziente senza problemi
    • Differenzia le eziologie psicogene da quelle organiche
    • È sensibile ma non specifico
    • FIC (farmacoprotesi intracavernosa)
    • È sia diagnostico che terapeutico
    • Induce l’erezione mediante iniezione diretta intracavernosa di sostanze vasoattive (PGE1 soprattutto, ma anche papaverina o fentolamina)
    • Permette di documentare lo stato vascolare
    • Non è specifico
    • Può determinare priapismo
  • Eco-colordoppler dinamico
    • Viene eseguito di solito contestualmente alla FIC
    • Fornisce informazioni in merito all’afflusso arterioso interno
    • Può misurare la velocità del flusso ematico nell’arteria cavernosa contratta e rilasciata
    • È specifico per le disfunzioni organiche su base vascolare arteriosa
  • Cavernosometria e cavernosografia
    • Consistono nell’infusione diretta intracavernosa di soluzione fisiologica o di MDC iodato allo scopo di indurre l’erezione, monitorando contestualmente la pressione intracavernosa
    • Forniscono informazioni soprattutto sull’integrità del tessuto cavernoso
    • Permettono di valutare l’efficacia del meccanismo veno-occlusivo e in caso di disfunzione l’entità della perdita venosa
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Esiste una cura?

Non esiste una terapia universale, ma una volta individuata la causa che determina disfunzione erettile allora si può adottare la terapia più appropriata. Attualmente le soluzioni terapeutiche sono diverse e vanno dall’assunzione di farmaci orali, le onde d’urto fino ad intervento chirurgico.

La continua ricerca in campo farmacologico ha consentito la scoperta di farmaci orali ad azione specifica a livello penieno chiamati inibitori delle fosfodiesterasi 5 (PDE-5). Dove la terapia farmacologica orale non è sufficiente si deve optare per altri dispositivi come il vacuum device che viene inserito intorno al pene e capace di creare una pressione negativa aspirando l’aria, ciò consente l’afflusso di sangue ed una volta raggiunta l’erezione si posiziona un anello alla base del pene che ne impedisce il deflusso. 

Attualmente, con riscontro di ottimi risultati, molti pazienti vengono trattati con un ciclo di 6 sedute (1 seduta a settimana per 6 settimane consecutive) con Onde d’Urto dove viene stimolata la microcircolazione peniena favorendo un maggior apporto sanguigno al pene.

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